Il piano di ripresa presentato il 27 maggio 2020 dalla Commissione europea, per le sue caratteristiche ambiziose e innovative, avvia l’Unione verso un recupero sostenibile e resiliente.
Risorse importanti attingeranno alle entrate generate dall’applicazione del “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere” (Cbam), ovvero la proposta di “dazi climatici”, altre invece fonderanno sul “primo pilastro” dell’accordo Ocse/G20 che prevedrà il prelievo a favore del bilancio Ue di circa il 15% della quota riassegnata agli Stati membri degli utili residui delle imprese che rientrano nel campo di applicazione della riforma dell’imposizione.